La ricerca di un punto di vista diverso dal dualismo terroir-vitigno ci ha portato a vini irriproducibili ed intimamente legati al nostro senso artistico. La lavorazione delle uve distorce la vinificazione tradizionale, sia per la tecnica di trasformazione che per l’affinamento. Spogliamo il frutto della sua parte materiale, esaltando la traccia del tempo sulla pianta e la Nostra connessione con essa.
Filosofia
un pensiero che si muove nel tempo
raccoglie certezze e forze per resistergli
si nutre del suo rispetto
da esso attinge prendendo forma
in gesti ripetuti di anno in anno
mai uguali a se stessi
Vigna
l’abbandono consapevole dell’apparente
per frutti incorrotti
da pianta già saggia
ben cosciente di se stessa
le nostre mani
strumento principale
che le permettono
di assecondare il nostro desiderio
di frutti vivi
intrisi di complesse forze naturali
alle quali ci affidiamo stupefatti
Vigna
l’abbandono consapevole dell’apparente
per frutti incorrotti
da pianta già saggia
ben cosciente di se stessa
le nostre mani
strumento principale
che le permettono
di assecondare il nostro desiderio
di frutti vivi
intrisi di complesse forze naturali
alle quali ci affidiamo stupefatti
Cantina
come marinai che solcano le onde con i venti
sfruttando la naturale forza
si rinuncia ad imporre l’inevitabile omologante
contrapponendo un contatto intimo inconsueto
la lenta trasformazione
si muove a profondità abissali
con semplicità il frutto svanisce
seguendo traiettorie ancestrali
che si compiono in sorsi
imprevedibili e straordinari
“Lascia che la pace della natura entri in te come i raggi del sole penetrano le fronde degli alberi. Lascia che i venti ti soffino dentro la loro freschezza e che i temporali ti carichino della loro energia. Allora le tue preoccupazioni cadranno come foglie d’autunno”
Vini Alchemici
Vini Alchemici
Dalla sintesi del ritroso e del parallelo
il percorso volto a custodire
il frutto potenziale prima
la propensione a sperimentare
una tecnica contenuta
in percezione e connessione poi
vini resilienti
e rari
Ognuno
nella veste armonica con la natura
sagomato sul carattere del frutto
a nutrimento
del corpo e della mente
Dalla sintesi del ritroso e del parallelo
il percorso volto a custodire
il frutto potenziale prima
la propensione a sperimentare
una tecnica contenuta
in percezione e connessione poi
vini resilienti
e rari
Ognuno
nella veste armonica con la natura
sagomato sul carattere del frutto
a nutrimento
del corpo e della mente
I Vini
sono frutti cupi e robusti
discepoli dell’Ontano
tramanda loro
potenza e mistero
rossi di un tramonto invernale
seppur neri dell’ombra della luna
gradito nascondiglio
al bubolar del gufo
selezionato tra uve
che della natura portano in se
i caratteri più vivaci e stuzzicanti
i colori scintillanti della ronzante Cetonia
e dei fiori sui quali si posa
del verde pimpante della primavera
che contagia di frenesia
una coppia di codibugnoli
ticchettanti
acini croccanti
giunti al colore da poco tempo
e cosi il rosa
sul finire della pioggia
che inietta di nuovo la vita
riprende con passione
il vento accarezza il cuore di Smilace
salendo su di pioppo nero
vibrando le sue foglie fruscianti
infinite sfumature di giallo
come nel mese del Sole
quando fra le bionde messi
si può scorgere della Zizzania
ingannevolmente dorata
quando la calura viene meno
la lucciola non ha timore di lei
segue traiettorie imprevedibili
scomparendo nella notte
i più belli di tutte le razze
sulle orme dell’antico
in attesa
dal filo al castagno
come scrigno prezioso
passano silenziose le lune e gli inverni
con le prime piogge
l’esclamazione
è un Giulebbo!
rinnova la tradizione
I Vini
sono frutti cupi e robusti
discepoli dell’Ontano
tramanda loro
potenza e mistero
rossi di un tramonto invernale
seppur neri dell’ombra della luna
gradito nascondiglio
al bubolar del gufo
selezionato tra uve
che della natura portano in se
i caratteri più vivaci e stuzzicanti
i colori scintillanti della ronzante Cetonia
e dei fiori sui quali si posa
del verde pimpante della primavera
che contagia di frenesia
una coppia di codibugnoli
ticchettanti
acini croccanti
giunti al colore da poco tempo
e cosi il rosa
sul finire della pioggia
che inietta di nuovo la vita
riprende con passione
il vento accarezza il cuore di Smilace
salendo su di pioppo nero
vibrando le sue foglie fruscianti
infinite sfumature di giallo
come nel mese del Sole
quando fra le bionde messi
si può scorgere della Zizzania
ingannevolmente dorata
quando la calura viene meno
la lucciola non ha timore di lei
segue traiettorie imprevedibili
scomparendo nella notte
i più belli di tutte le razze
sulle orme dell’antico
in attesa
dal filo al castagno
come scrigno prezioso
passano silenziose le lune e gli inverni
con le prime piogge
l’esclamazione
è un Giulebbo!
rinnova la tradizione